Band originaria di Göteborg, gli Hypothermia vedono i loro natali nel 2001, quando il three-piece si forma per intraprendere il percorso di un black metal particolare, dai tratti ritualistici ed evoluti. Non a caso il vocalist e chitarrista Kim Carlsson è stata una delle vene pulsanti dei compianti Lifelover, una band alla quale il concetto di normalità va davvero stretto.
“Svartkonst” (ovvero “stregoneria”) segna il traguardo del quinto studio album per il power-trio, che propone un’opera sempre più lontana dal black delle origini (mossa perlatro ampiamente annunciata dall’ultimo “Skogens Hjärta” – 2010) e di fatto inscrivibile nel fantasioso calderone del post rock nordico.
Il platter è diviso in cinque tracce strumentali ma di fatto bisognerebbe considerarlo una sola ed unica canzone (proprio come accadeva per il disco precedente) poichè le atmosfere e le sensazioni suggerite sono molto simili tra loro e nel loro susseguirsi ricorsivo, privo di cambiamenti repentini, formano un continuum molto logico.
Severo e denso di malinconia, “Svartkonst” comunque non annoia, benchè siano escluse troppe variazioni ritmiche. L’album riesce a intrigare grazie a delle melodie portanti tanto semplici quanto curate, le quali, senza prodigarsi in orpelli o compiacimenti esecutivi, scorrono fluide e rendono l’ascolto gradevole. L’album procede senza intoppi anche se a tratti si avverte un po’ troppo l’assenza delle vocals, che probabimente avrebbe reso brani introspettivi come la titletrack o “Vy”, più interessanti e dinamici.
Un disco comunque ben realizzato ma per sua stessa natura rivolto ad una nicchia di pubblico molto, molto ristretta.
Voto recensore S.V. |
Etichetta: Agonia Records Anno: 2015 Tracklist: 01. Invokation Sito Web: https://www.facebook.com/Vemodsorkestern |