A ben cinque anni dal precedente “The Slip”, torna sulle scene la creatura più famosa di mr. Trent Reznor.
Sin dall’incipit di questo “Hesitation Marks”, si capisce, già abbastanza bene, a cosa andremo incontro: suoni industrial, distorsioni massicce e contorni ambient, uniti a momenti più o meno acustici, con minimi comuni denominatori l’inconfondibile voce di Reznor e la mano del produttore Atticus Ross, a guidare tutto il lotto di canzoni.
A dirla tutta, la scaletta che compone questo disco è, piuttosto variegata, tra pezzi lenti e oscuramente d’atmosfera (“Find My Way”, “I Would For You”), elettriche cavalcate incalzanti (“Copy Of A”, “Came Back Haunted”), mid tempo dall’incedere sincopato (“All Time Low”, “Satellite”) e pezzi “allegrotti” (“Everything”), ma, purtroppo, non tutte le composizioni riescono a tener viva la fiamma dell’attenzione, visto che è facile, infatti, vagare nei propri pensieri ascoltando l’incedere quasi chill-out di “Disappointed” o perdere interesse dopo le lungaggini di “Various Methods Of Escape” .
Certo, ci sono anche buone trovate e soluzioni intriganti, come nella sopracitata “Satellite”, “Running” e nella minimale coda “While I’m Still Here/ Black Noise”, ma questo rende l’impatto di “Hesitation Marks” ancor più difficile da decifrare.
Di sicuro stiamo parlando di un bell’album, non eccelso, ma alquanto godibile. Però quest’altalenarsi di pezzi più o meno riusciti, sminuisce un po’ il lavoro fatto dal dittatore Reznor e i Nine Inch Nails tutti. Infatti, se a livello prettamente tecnico (parlando di cura e ricercatezza dei suoni) siamo, come al solito, su livelli altissimi, in quello compositivo le lacune ci sono e forse denotano un certo autocompiacimento.
Tirando, quindi, le doverose somme, “Hesitation Marks” vince, forte di un uso sapiente degli elementi che da sempre hanno contraddistinto il sound dei NIN, ma non convince, del tutto, a causa di prolissità e ripetitività eccessive e, soprattutto, composizioni non sempre sopra la media.
Da avere, solo se fan irriducibili di Reznor & soci.
Voto recensore 6,5 |
Etichetta: Columbia Anno: 2013 Tracklist: 01. The Eater Of Dreams 02. Copy Of A 03. Came Back Haunted 04. Find My Way 05. All Time Low 06. Disappointed 07. Everything 08. Satellite 09. Various Methods Of Escape 10. Running 11. I Would For You 12. In Two 13. While I’m Still Here 14. Black Noise Sito Web: www.nin.com/ |
Beh, era inevitabile che le esperienze recenti di Reznor avrebbero lasciato il segno…io gli avrei appioppato mezzo voto in più ma sono tendenzialmente d’accordo! 😉
Ai primi ascolti un grandissimo album, di matrice NIN ma in Copy of A già esiste le premessa di tutto ciò…nel testo. Disco elegantissimo nei suoni, duro e riflessivo allo stesso tempo, forse è il disco più introspettivo dei NIN. ciao
Sono un malato di NIN. Visti e rivisti più volte ai concerti. Alcuni album non mi stancano mai. E parlo di The Downward Spiral o The Fragile. Ma…questo Hesitation Marks a mio avviso…è il loro primo album che non merita la sufficienza. O meglio, la sfiora per alcuni pezzi (Copy of A, Find my way e Came Back Haunted) ma non può andre oltre il 5,5.