Definire standard e poco originale il sound dei Cauldron sarebbe poco. I tre canadesi ricordano da vicino una di quelle formazioni heavy metal degli anni ’80 che rincorrevano il successo emulando i grandi nomi del momento, ma erano destinati a non superare la scrematura e a rimanere relegati nelle retrovie. A differenza di suoi contemporanei in vena di revival ottantiano quali Enforcer e Steelwing la band non può nemmeno vantare doti tecniche e compositive particolarmente sopraffine, per cui il suo quarto album “In Ruin” risulta davvero insapore.
Come già avrete immaginato, il disco si compone di nove classicissime e scontate canzoni di un heavy metal che è più tradizionale del panettone a Natale. L’andamento generale di questi brani è sciatto e non provoca il minimo sussulto, la vocina e l’interpretazione adolescenziale del cantante/bassista Jason Decay non aiutano di certo. Si salvano giusto qualche discreta melodia qua e là (vedi “Empress” e “Hold Your Fire”) e un paio di attacchi più incalzanti della norma, come nel caso di “Burning At Both Ends” e “Santa Mira”, che portano a pezzi abbastanza riusciti. Da citare con un sorriso l’autoplagio che avviene nelle banali “Corridors Of Dust” e “Delusive Serenade”, due tracce che iniziano con un arpeggio di chitarra praticamente identico e che astutamente sono pure state messe una di fila all’altra. Su tutto il resto è meglio soprassedere.
La formazione canadese non riesce nemmeno questa volta a risollevare il livello mediocre riscontrato, purtroppo, già in occasione delle precedenti uscite. Alla nostra un po’ crudele ma sincera disamina c’è poco altro da aggiungere: dalla loro i Cauldron hanno solo l’entusiasmo e il nuovo disco “In Ruin” è di nuovo un platter deludente.
Voto recensore 4 |
Etichetta: High Roller Records Anno: 2016 Tracklist: 01. No Return / In Ruin 02. Empress 03. Burning At Both Ends 04. Hold Your Fire 05. Come Not Here 06. Santa Mira 07. Corridors Of Dust 08. Delusive Serenade 09. Outrance Sito Web: www.facebook.com/CAULDRONmetal |
A me questo disco sta piacendo tantissimo, peccato che ne parliate tutti così male. All’interno della scena retrometal I Cauldron come gli Enforcer sono tra quelli che migliorano ad ogni disco e che oltretutto hanno il mix più personale di vecchi elementi, cui la ‘vocina’ di Jason contribuisce non poco. Ma fosse per voi i cantanti True Metal dovrebbero avere tutti la stessa voce. Preferite ascoltarvi emerite truzzate come Sabaton e Avenged Sevenfold? Fate pure…Saranno tutti idioti quelli che come me stanno impazzendo dietro questo disco (per la cronaca, ascolto di tutto)?