La chitarra regna sovrana nel catalogo della Lion Music. Questa volta tocca alla nuova odissea chitarristica del virtuoso della sei corde Milan Polak. In realtà il disco in questione non è proprio fresco di giornata: si tratta della prima fatica solista del virtuoso austriaco, pubblicata nel giugno di dieci anni fa da una piccola etichetta di settore e mai più ristampato fino a oggi, con l’aggiunta di una bonus track finale. Se escludiamo l’opener “Light, Camera, Action”, episodio speedy che scimmiotta un po’troppo certa produzione dei Mr. Big, il lavoro risulta assolutamente vario e godibile. “Where Were You Tomorrow?” ha dei fraseggi che riecheggiano in maniera evidente il jazz, mentre con la più melodica “Inner Peace” Polak fa cantare a dovere la sua chitarra, sulla scia dei maestri del genere (i soliti noti Satriani e Vai) I territori in cui l’Odissea risulta più interessante sono quelli più propriamente fusion: qui Polak riesce ad esprimere una tecnica invidiabile e un tocco pulito in canzoni come “Absolutely Positive”, oppure nella bellissima “Chainreaction”, consigliata solo agli amatori del genere. Ma che Polak sia un compositore e un esecutore eclettico lo si capisce dal curioso episodio acustico “Could’ve Been Love”, o ancora da “Tendonitis”, dove il nostro gioca a fare il thrasher duro e puro. “Guitar Odissey” è un disco difficile da giudicare, non semplice da cogliere in tutte le sue sfumature. Chi riuscirà ad ascoltarlo sappia che la prima cosa da fare è cominciare dal fondo: “Witchdance” è una piccola suite strumentale che non sfigurerebbe affatto su nessun lavoro dei più titolati artisti della scena prog metal, mentre “Sunrise” nella sua semplicità mette in luce tutto il gusto compositivo e la dinamica che Polak è capace di tirar fuori dalla sua chitarra.
Voto recensore 6 |
Etichetta: Code Breaker / Andromeda Anno: 2005 Tracklist: 01. Medusa/Euryale/Sthenyo 02. I miss my dallas 03. Baron rouge 04. Superman diabolico 05. We remember the king 06. Sabres silas 07. Enter sinus 08. Phantom structures 09. Rhythm, slayer, olé 10. The templar's lamina |