Sicuramente molti di voi ricorderanno il dramma del 20 febbraio 2003 che devastò la carriera dei Great White ed uccise oltre 100 persone, tra cui anche il chitarrista della band, Ty Longley. Quella sera i Great White stavano iniziando un concerto presso il “The Station” di Warwick, Rhode Island, Stati Uniti, quando i fuochi artificiali sparati durante “Desert Moon” causarono un incendio violentissimo.
Ed oggi, quel locale luogo della tragedia ritorna al centro delle polemiche per “colpa” di Pokémon Go. Proprio dove sorgeva il locale (secondo l’Associated Press), e dove ora sorge un memoriale per le vittime, è stato posto uno dei “Pokestops” di Pokémon Go, tanto cari ai cacciatori delle “simpatiche creaturine”. In pochi hanno accettato questo “fatto”, perchè durissime sono state le prime repliche dei parenti delle vittime. Netto Chris Fontaine, padre di Mark, 22enne morto nel rogo:
Non è un posto per giocare. Mi state prendendo in giro.
Ma c’è anche chi, sopravvissuto, alza il livello dello scontro:
E’ un atto irrispettoso. Tombe e memoriali necessitano di rispetto. Non devono essere al centro di attenzioni di questo tipo.
Vedremo se queste reazioni provocheranno qualche cambiamento nella situazione. Anche in questo caso comunque c’è qualche voce divergente. La madre di Nicholas O’Neill, che con i suoi 18 anni fu la vittima più giovane dell’incendio, si è invece dichiarata a favore dell’iniziativa, auspicando che il passaggio di più persone per il gioco possa servire a diffondere maggiori informazioni su quello che accadde in quel luogo.
