Forgotten Tomb – Recensione: Nihilistic Estrangement
La recensione di "Nihilistic Estrangement", album (2020) dei Forgotten Tomb. Un disco complesso ma non difficile, probabilmente il capolavoro della maturità per questa band.
La recensione di "Nihilistic Estrangement", album (2020) dei Forgotten Tomb. Un disco complesso ma non difficile, probabilmente il capolavoro della maturità per questa band.
La recensione di "The Harrowing of Hearts", album (2020) dei Blaze of Perdition. Atmospheric Black Metal sospeso tra ferocia e romanticismo.
Progetto solista interamente immerso nell’oscuro come molte proposte simili nella nicchia (il musicista ignoto in questione lavora anche con Moonlight Drowns e Silence.cold.alone), Forlorn Citadel debutta con “Ashen Dirge of Kingslain”, uscito il 24 gennaio. Musicalmente, ci troviamo davanti a un tipo di epic metal di chiara ispirazione...
È ufficiale: il recensore si arrende. Definire i Fen una band in ascesa libera sarebbe un eufemismo. Il gruppo (ormai ridotto ad un misero trio con l’uso di effetti di tastiera in sede live e in studio) nacque come uno dei tanti progetti dei fratelli The Watcher (Frank...
La recensione di "Cosmicism" album (2019) del The Great Old Ones. Un impressionante lavoro di assimilazione e rielaborazione di tutti gli scenari estremi che la band ha frequentato nella propria carriera.
La recensione di "Spiritual Instinct", album (2019) degli Alcest. Un disco di transizione, che si avvale di tre singoli formidabili ma fallisce quando il minutaggio si fa eccessivo.
Album numero otto di Belenos, principale progetto solista di Loïc Cellier che, a differenza di Asyndess, ha avuto continuità nel tempo. Una chicca per gli amanti del black metal in chiavi minori con ritmiche veloci e catartiche, registrazioni dall’estetica indie lanciate da Burzum e le possenti ritmiche con blast-beat degli...
C’è chi si ferma all’immagine e chi va oltre. Più di una persona sarà stata probabilmente scoraggiata all’ascolto dei tedeschi Finsterforst (“foresta oscura” in tedesco), spesso raffigurati nelle foto promozionali con camici da minatori e sporchi di terra da capo a piedi (sì, l’abbiamo capito che ve la tirate...
Dio li fa… e poi li separa. Come una meteora venuta dallo spazio senza la coscienza di nessuno, i polacchi Batushka crearono un ciclone quando il loro debutto, “Litourgiya”, divenne uno degli album metal più acclamati degli anni 2010: i fan ne decantavano lo stile musicale, l’”aura maligna”...
Del variegato e cupo sottobosco metal italiano I The Scars In Pneuma rappresentano uno dei nuovi arrivi più interessanti: devoti ad un black metal atmosferico ma estremamente ricco in arrangiamenti e melodie, si sono fatti notare con l’ottimo disco di debutto (“The Path of Seven Sorrows“) su Promethean...
Giunti con “The Endless Endeavour” al secondo album in studio e al deal con la nostrana Avantgarde Music, i belgi Drawn Into Descent mostrano tutte le carte in regola per imporsi tra gli esponenti di quel lato estremo evoluto che ha seguito il sentiero tracciato da Agalloch, Alcest...
Provo sentimenti positivi ma contrastanti per gli autori di “The Path of Seven Sorrows“. Da una parte ad un amante del Monferrato come me il moniker The Scars In Pneuma (inizialmente progetto solista del bassista/cantante Lorenzo Marchello, poi trio in compagnia delle chitarre di Francesco Lupi e del...